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Perché un cane in allevamento?


Perché un cane in allevamento?


Una discreta percentuale di persone che chiama in allevamento per avere un Golden, lo fa perché ha letto che è docile e adatto ai bambini.

Un’altra percentuale perché, in precedenza, ha avuto cani presi al canile o associazioni varie e si è trovata coi mille e più svariati problemi che vanno dalle malattie dichiarate (o misteriosamente celate) a problemi di aggressività o ancora a problemi di incapacità di adattamento alla vita di città; disturbi che a volte possono diventare comportamenti compulsivi come leccarsi a sangue le zampe o TAIL CHASING o altri ancora.

Chi ha avuto cani da canile o associazioni con gravi problemi di salute, si rivolge all’allevamento pensando che comprando un cane potrà comprarne anche la salute in senso più completo e totale.

MI DISPIACE, MA NON E’ COSI’!

Non è così per il fatto che ci sono centinaia di malattie nelle persone e altrettanto nei cani e nelle mucche e nei mammiferi e per ultimo, centinaia di malattie in ogni essere vivente in quanto tale.

Un allevamento fa i test genetici disponibili in veterinaria, fa i controlli sulla displasia anche e gomiti e fa tutto quello che ha a disposizione per mettere al mondo cuccioli sani, belli e di ottimo carattere: si chiama SELEZIONE appunto.

Ma la SELEZIONE non è onnipotenza, non è possibile garantire che un cane non si ammali, non sviluppi tumori o stia sempre bene fino alla morte; posto che molte malattie renali ed epatiche (non genetiche) si sviluppano per una non attenta gestione dei farmaci, degli sverminanti, degli antiparassitari, dei vaccini e di tutto quello che fegato e reni si devono processare; PRIMO FRA TUTTI L’ANTIBIOTICO di cui privati e veterinari in Italia fanno uso e abuso indiscriminato.

Perché un cane in allevamento? In un allevamento banale e senza qualifiche o peculiarità…non lo so.

In un allevamento che non si limita a mettere al mondo cani (quelli sono i cagnari) ma fa selezione del carattere e fa tutti i test e i controlli sulla salute che sono a disposizione e che sa trovare un equilibrio tra questo e l’aspetto morfologico….potrei dire: PER MILLE MOTIVI E DI PIU’!!

Le cucciolate casalinghe hanno come requisito base un Pedigree per ciascuno dei genitori, la maggior parte delle cucciolate nascono con la scelta dei cani su internet tramite gruppi di razza che sembrano più case chiuse che altro o per conoscenza dei due cani al parchetto sotto casa.

La frase più tipica e banale è: Che bel cane ha il pedigree? si? Ottimo anche il mio, perchè non gli facciamo fare i cuccioli?

Signori….dentro al pedigree c’è UN MONDO!!!! C’è storia e conoscenza dei soggetti e di cosa portano o trasmettono e ogni allevatore che si possa definire tale conosce la maggior parte delle caratteristiche di ogni cane che è dentro ogni suo pedigree, conoscenza indispensabile per fare un accoppiamento con consapevolezza e senza improvvisazione.

Ogni allevatore che si rispetti conosce anche moltissimi cani non suoi, le linee di sangue europee e le più importanti caratteristiche tipiche di ogni riproduttore che ha fatto la storia della razza e da cui discendono i buoni soggetti che troviamo ancora oggi, al tempo stesso conosce anche le linee di sangue da cui tenersi lontano.

L’allevatore è un lavoro serio e impegnativo, non scevro da sacrifici e responsabilità e io ho disprezzo per chi si improvvisa a fare cose di cui non ha competenza, così come ho disprezzo per chi sottovaluta le implicazioni emotive, economiche e di vita di una famiglia a cui è capitato un cane con problemi di salute.

Il lavoro dell’allevatore è STUDIO; PASSIONE E CONOSCENZA. Tanta conoscenza del mestiere, ma non è il lavoro del mago, non si possono evitare cose di cui non si hanno strumenti per farlo e specialmente se non è in grado di evitarlo nemmeno la medicina veterianaria.

Si stanno facendo molti passi avanti, molti studi e molti investimenti in tal direzione e di questo ringrazierò sempre i cani di razza perché se c’è una possibilità di studiare la malattia e la sua trasmissione genetica, se si può tracciare come si trasmette una PRA degli occhi o qualsiasi altra cosa di cui oggi c’è conoscenza è grazie alle razze. Grazie alle razze si possono fare ipotesi e casistiche di parentela o altro.

I poveretti, quei cani poveretti che muoiono al canile affetti da gravi patologie come cardiopatie, displasie renali o altro non avranno mai qualcuno che li studia e ne traccia una possibile trasmissione genetica; non si sa di chi siano figli e nipoti, quindi …..impossibile mettere in relazione qualsiasi cosa con qualsiasi malattia.

Semplicemente impossibile il punto di partenza che non é nemmeno ipotizzabile un arrivo. Un cane fantasia non ha possibilità di essere studiato nella sua genetica.

Nelle associazioni muoiono tantissimi cani, nell’anonimato.

Ed é ritenuto normale.....per me no comunque, al contrario trovo tristissimo non poter indagare le possibili cause ereditarie e trovo ancora più triste avere così poche armi a disposizione per quei cani.

Non per cattiveria ma perché così è la vita, ma non venitemi a dire che i cani di fantasia sono più sani perché è totalmente una affermazione infondata, semplicente dei cani di razza grazie al cielo, c’è storia tracciata e studiata e studi in corso e di questo sarò sempre grata ai cani di razza e a quegli allevatori che si impegnano per fare il meglio possibile.

Ma il possibile non è l’impossibile quindi se anche un cane di razza muore…..e non muore per una patologia genetica conosciuta e studiata e di cui esiste un test genetico per evitarla, chiedete alla natura il perché.

Io e una buona parte dei miei colleghi, facciamo di tutto per evitare ed evitarci un dolore perché se anche sono i vostri cani….sono nati tra le nostre mani.



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