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INTERVISTA A GILDA La gratificazione vista con gli occhi di Gilda


INTERVISTA A GILDA


Gilda dice:
“Potrei certamente dirti che molto del loro e del mio universo gira intorno a questa parola meravigliosa: gratificazione.
Chiudo gli occhi e provo a spiegarti: mi vedo correre nei prati insieme ad altri Golden Retriever cuccioli e adulti e inseguire liberamente ogni odore che il vento mi porta e non ho guinzagli che mi fermano o mi indicano la direzione, siamo io e il mio naso. Io mi fido di lui, lo seguo come un bimbo segue un adulto che racconta storie fantastiche di mondi incantati. E’ pura gioia, pura libertà, pura vita! 

Non mi credo un lupo, conosco i miei limiti; ma so che in passato i miei antenati erano sicuramente più predatori di quanto non lo siamo noi oggi.
Aspetto tutto il giorno il momento della passeggiata e anche se talvolta in casa mi annoio e vorrei rosicchiare mobili e tappeti (sì, i Golden Retriever cuccioli amano questo sport…ma possiamo anche farne a meno), cerco di resistere perché so che entro sera vengo ripagata della lunga attesa.
Appena vedo che la luce del giorno comincia a cambiare e il sole è meno alto, io so che manca poco e comincio a girarle intorno e ad appoggiarle il muso sulla gamba e, anche se cerco di controllarmi, la mia coda comincia ad agitarsi come una trottola e la mia respirazione accelera.
Il mio cuore batte forte e coi miei bellissimi occhioni (lei dice che lo sono) la guardo implorante per farle capire che è arrivata l’ora, la mia ora!

La ricerca di odori e di tracce non è una cosa da sottovalutare per noi cani, io mi ci dedico con passione al punto da potermi considerare un’esperta in materia e non inseguo tutti gli odori a caso, ne scelgo uno preciso. Una volta può essere quello dei caprioli, altre volte scelgo quello che mi conduce alle volpi, altre volte ancora quello che mi porta sulle tracce di quei piccoli leprottini veloci che mi diverto tanto ad inseguire.
Scelgo sempre quei meravigliosi odori di selvatico perché sono proprio quelli che mi fanno sentire me stessa e mi riportano alle mie origini di cane da caccia.
Poi, credimi, so quando è il momento di lasciare andare un animale che per me è troppo grosso o troppo veloce o che è stato più abile nel far perdere le sue tracce. In questo caso potrei dirti che
l’inseguimento è molto spesso più gratificante del risultato.

Che poi… non mi interessa finalizzare a tutti i costi e portare a casa la preda. Il bello non è necessariamente “riportare”: la cosa divertente è correre libera e spensierata.
Fare nuove avventure e nuove esperienze è una cosa importantissima sia per i Golden Retriever cuccioli che per gli adulti.
Io ormai ho cinque anni e non sono più di “primo pelo”. Mi sono guadagnata la possibilità di potermi gestire; ho imparato cosa posso fare e cosa è meglio evitare…e il bello è che ho potuto imparare sperimentando come un bimbo, che prima di imparare a camminare ha il tempo di inciampare. E’ importante che ci diate fiducia affinché noi impariamo in fretta

Sai qual’è la cosa più frustrante per chi vive con noi cani da caccia? Le distanze.
Tante persone non ci liberano dal guinzaglio perché hanno paura che scappiamo, che inseguiamo qualcosa e che ci perdiamo.
Perderci noi?!? 
Ma loro lo sanno che nel naso abbiamo 230.000.000 di ricettori olfattivi? Può essere che si perdano loro semmai! Perché cominciano a girovagare senza meta nel tentativo di ritrovarci,  ma noi sappiamo sempre dove ci troviamo rispetto al punto di partenza, quindi calma e sangue freddo!
Per noi Golden Retriever cuccioli e adulti il concetto di distanza è relativo.
Noi ci sentiamo vicini anche a 200 metri da chi ci accompagna, non siamo cani da pastore, noi siamo i valorosi e coraggiosi cani da caccia! Ne andiamo fieri!

Io sono la migliore cacciatrice della famiglia, lo sapevi?

Dopo ognuna di queste esperienze, il mio cuore si riempie di gratitudine per la mia mamma e so che mi ama e che mi vuole vedere felice. Io sono un cane felice!
Se hai presente l’emozione e la gioia che prova un bambino al luna-park, puoi capire come mi sento in quei momenti.
Questo è il senso della parola gratificazione per me a cui affiancherei la parola gratitudine per la vita che vivo e per come la vivo.

Ma non tutti i golden retriever sono uguali e nemmeno tutti i cani.

Le mie 3 figlie, che vivono con me, non hanno però ereditato il mio istinto predatorio. Se chiedi a Ellie cosa la gratifica di più, ti risponderà che nulla sarebbe più entusiasmante della traversata a nuoto dalla Tunisia alla Sardegna, Audrey ti direbbe che non c’è nulla di più bello che essere spupazzata di coccole dalla mattina alla sera (preferibilmente sul divano), mentre per Adele la miglior gratificazione della vita sarebbe mangiare fino a scoppiare. E Alice? Alice vorrebbe scavare buche senza sosta…lei cerca le talpe!

Beh, sul fatto di essere voraci…..lo sai che abbiamo una certa fama (e fame) vero?

Potremmo davvero venderci l’anima al diavolo per quello, non mi ci far pensare che mi viene già fame!

Quindi posso dirti che la gratificazione è fortemente individuale ed è legata allo stato emotivo che accompagna il raggiungimento di uno scopo, oppure l’appagamento di un desiderio o di un bisogno. Il nostro benessere dipende molto dalle gratificazioni; alcuni studi biologici hanno dimostrato che la depressione (ed è un argomento di cui ci piace poco parlare) di un cane è spesso legata alla mancata possibilità di soddisfare i suoi bisogni o le sue motivazioni interne e di provare soddisfazione dalle cose fatte nella vita.

Una gratificazione ricevuta, per alcuni di noi significa “Mi sei mancato, ma ora siamo insieme, possiamo fare quello che ti piace. Ti porto a correre!”.
Per altri vuol dire.”Bravo!” che per noi è quasi la cosa più importante…..essere bravi, sentire che siamo stati bravi.
E’ inequivocabilmente un messaggio preciso che ci arriva forte e chiaro dal nostro proprietario: “Sono contento di farti contento!”
La cosa di cui noi sia noi adulti che i Golden Retriever cuccioli non potremmo mai fare a meno è il senso di benessere che deriva dalle gratificazioni.
Ti fanno sentire in gamba, ti fanno pensare di essere davvero un cane meritevole e tanto amato.

La nostra autostima cresce e ci sentiamo apprezzati.
Sai che i cani che provano emozioni positive vivono più a lungo e non si avvelenano con l’ormone dello stress che è il cortisolo?
Alla fine questa parola, “gratificazione” esprime tanti bisogni diversi e individuali che hanno bisogno di essere soddisfatti. Ma renderci felici e gratificati non è troppo complicato se si desidera farlo.




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